Luigi Cosenza, il più importante architetto napoletano della modernità, è stato tra i più tenaci difensori della tradizione campana sia nelle forme spontanee sia in quelle colte della storiografia ufficiale. Ha amato con la stessa intensità le modeste abitazioni dei pescatori del Golfo e le rovine imponenti della Magna Grecia, le ricche chiese barocche e le semplici architetture spontanee. Riproducendole in chiave contemporanea, è riuscito a riscattare le espressioni popolari dell’architettura locale che, con un atteggiamento snob e superficiale, erano state spesso confinate in una categoria estetica di valore "inferiore". In occasione della mostra itinerante “Italy at Work” (1950) attraverso gli Stati Uniti, ideata per promuovere l’artigia...